mercoledì 18 luglio 2012

Il favoloso mondo di Debian




In questo articolo ripropongo un post già scritto, con estensioni e aggiornamenti, riguardo a Debian e in particolare a Wheezy che sta cambiando molto rapidamente.

Prima di tutto la bella notizia : Wheezy che per chi non lo sapesse è il pinguino dal farfallino rosso di Toy Story 2 , è stato congelato e riportato al Polo Sud.

Si suppone che "presto" ( che nella scala temporale di Debian equivale a circa sei mesi ). diverrà una stable e andrà a costituire uno dei capi saldi più interessanti dell'intero panorama sfenisciforme.

Un mesetto fa, in occasione di una giornata di vuoto afoso particolarmente pesante, in cui scrissi che sembrava che il presidente Skroob (Scrocco) avesse risucchiato l'aria del pianeta con un enorme aspirapolvere, installai una KDE su Wheezy concludendo che andava abbastanza bene.

Oggi che sono finiti anche i vari anticicloni coi nomi di diavoli e demoni, che vanno tanto di moda in tempi di crisi, confermerei parzialmente la mia iniziale impressione, precisando che circa un terzo di KDE va bene e astenendomi sul commentare tutto il resto.

È giunto quindi il momento di riparlare di Debian,  di cosa è e di come si installa, un po`per cultura generale, un po`perché la nuova Wheezy col kernel 3.2Gnome 3.4 e Kde 4.8 , uniti alla proverbiale affidabilità di questa distribuzione, si annuncia molto interessante.


Filosofia Debian e relative asperità

 

No Linux for newbe

Debian non è una distribuzione per newbe, infatti coloro che non sono newbe, di solito la usano per creare le più famose e variopinte distribuzioni commerciali che, a loro volta sono usate per altre distribuzioni, ancora più variopinte. 

Debian è stata ideata da un tale Ian Murdok nel 1993, cioè circa due anni dopo l'annuncio di Torvalds sulla nascita di Linux.

Il progetto Debian, ha sempre avuto come scopo la diffusione e la salvaguardia del software libero e lo ha fatto con la stesura di un vero e proprio "contratto sociale", in puro stile Rousseau.

Se ne deduce che tutto quello che trovate in Debian è idealmente "libero" cioè è software rilasciato in Open Source sotto licenza GNU o analoga, che ne consentono la libera distribuzione e modifica.

In un mondo perfetto tutto questo sarebbe bellissimo mentre nel mondo reale ci porta ad alcune inevitabili asperità.

Per esempio il mio nuovo computer ha una scheda Radeon (eh lo so ...), la AMD rilascia i suoi driver legacy che sono sempre stati fonte di incompatibilità di varia natura, di cui esiste una estesa letteratura. A me non davano molto fastidio a parte un crash dell'intero ambiente grafico ogni 15 minuti circa e qualche Kernel Panic allo spegnimento del sistema. Adesso non vanno proprio più.

I drivers open prima non acceleravano il 2D/3D (non una gran perdita per i cultori di twm), quelli nuovi funzionano bene o quasi, però richiedono firmware caricato nella scheda e il firmware è "non-free".

Dunque se hai una scheda che è montata sulla metà dei computer del mondo o non usi l'accelerazione grafica o metti qualcosa d'altro, tipo Ubuntu che è completamente basata su Debian (e quindi ne sfrutta il lavoro), ma non adotta la stessa filosofia ... e a proposito di filosofia, Seneca direbbe : Cui Prodest ?

Un altro strano cruccio della distribuzione Debian è che se cercate Firefox per esempio non lo trovate. Dovete cercare IceWeasel e la motivazione è che Mozilla ha limitato la distribuzione del pacchetto Firefox e ne ha registrato il marchio.

Però IceWeasel non è mai esattamente uguale all'ultima versione di Firefox e restate indietro (nel male e nel bene) di qualche generazione.

Personalmente ritengo che il fatto che un Browser, in pratica lo strumento più facilmente attaccabile su un sistema moderno, non sia ricompilato da a uno a caso e sia gestito in modo centralizzato da una organizzazione seria come Mozilla, non sia poi così grave.

Ma essere santi si sà comporta immani sacrifici, e se volete il software Firefox installato per default sulla maggioranza delle distribuzioni,  o installate il software dal sito ufficiale e lo mettete nella home (pessima idea per ovvi motivi di sicurezza) o lo mettete in /opt come root e rinunciate agli aggiornamenti, o installate Ubuntu e siamo da capo.

Queste sono le asperità di cui parlo nel titolo, per il resto la filosofia Debian garantisce che ciò che averrà in seno a questa distribuzione, sarà sempre nell'interesse dell'utente e della comunità, senza imposizioni commerciali e quindi fornirà sempre una varietà piuttosto eterogenea di soluzioni allo stesso problema.

Stable, Testing e Unstable

Debian, ha i propri dischi che trovate qui ,l'utente di solito può scegliere tra vari tipi e modelli di installazione.

Mi dilungo un attimino sullo schema attuale delle distribuzioni Debian per capirci qualcosa di più.

È abbastanza chiaro, per chi usa Linux che una distribuzione non è altro che un insieme di pacchetti software che si possono installare, modificare rimuovere eccetera.

La logica vuole che i pacchetti (decine di migliaia), siano interdipendenti per questione di librerie generiche e dipendenze implicite o esplicite di compilazione, quindi occorre stabilire dei vincoli di aggiornamento.

Sui server di debian.org e dei vari mirror, troviamo la distribuzione stabile o stable, che ha un nome a seconda della versione: Lenny 5.0, Squeeze 6.0, Wheezy 7.0 ecc... e la distribuzione non stabile o unstable, che è sempre la Sid.

Queste sono le distribuzioni conosciute storicamente, fino a quando Debian ha aperto i repositories Testing che sono una soluzione intermedia (con qualche criticità).

Il software nel mondo open ha delle patch e degli improvements, le prime sono interenti i bug di programmazione (buffer overflow, segmentation fault, global termonuclear war ecc. ...) , i secondi sono delle nuove features che (tranne rare eccezioni come chromium), comportano quasi sempre l'introduzione di nuove problematiche.

Nonostante i singoli pacchetti siano compilati e funzionino correttamente, non è garantito che non entrino in conflitto con certe versioni di pacchetti interdipendenti : per esempio non è garantito che a fronte di un aggiornamento di Xorg, funzioni ogni singolo driver di ogni singola scheda grafica, specie se sono closed source e quindi non direttamente gestiti e testati dalla comunità.

Ebbene, secondo la visione di Debian, perché una stable, possa definirsi tale, fin dai sei mesi prima dell'uscita ufficiale non deve più incorporare improvements, ma solo patch in una lenta opera di stabilizzazione. Il ciclo completo l'ho rappresentato nell'immagine seguente.

In sintesi :
  • I nuovi pacchetti con le nuove features, finiscono nella Unstable che è Sid che è aggiornata continuamente e infatti è una rolling release.
  • Quando i pacchetti inseriti si dimostrano "stabili nell'insieme" e in assenza di bug rilevanti in un paio di settimane, sono portati nella Testing che è la prossima distribuzione stabile, allo stato attuale Wheezy che quindi è anch'essa una rolling release.
  • Alcuni mesi prima del rilascio della nuova stable, la Wheezy diviene frozen, e accetta solo aggiornamenti di stabilità senza più improvements (mentre la Sid continuerà ad evolvere ad libitum).
  • Al momento del rilascio, la stable è duplicata in un nuovo repository, col nome nuovo che sarà dato alla prossima release,il link della stable passa sulla precedente testing e il link della testing sul nuovo repository, così il ciclo continua.
È possibile, dopo una installazione regolare, scegliere da quali repositories scaricare, attualmente abbiano la possibilità di vagare tra : squeeze, wheezy , stable, unstable, testing e ciò comporta le seguenti conseguenze :
  1. Se si sceglie sid o unstable, avremo sempre una distribuzione rolling sulla breccia (molto sulla breccia). Di solito è quella usata dalle distribuzioni "Debian based" ma per il solo fatto che poi sono compiuti dei test e degli aggiornamenti a parte dalla comunità che la rilascia, sia questa profit (es. Ubuntu) o non-profit (es. LMDE).
  2. Se si sceglie squeeze (o qualsiasi prossima stable by name), questa riceverà un supporto per tre anni (un anno dopo la release successiva). Quello della 5.0 (Lenny) è scaduto nel febbraio 2012.
  3. Se si sceglie stable, si riceverà la squeeze e i relativi aggiornamenti, fino a quando la wheezy diverrà stabile, poi si potrà aggiornare alla nuova versione.
  4. Se si sceglie wheezy o la qualsiasi altra testing by name, avremo una distribuzione rolling fino alla data di rilascio e poi diventerà stable. Anzi inizierà a diventare stabile circa 6 mesi prima del rilascio, cioè dopo la data di "congelamento".
  5. Se si sceglie testing avremo una rolling che diverrà stabile in prossimità dei rilasci per poi impazzire nuovamente verso strade nuove e sconosciute.
Premesso che chi ha un server, rimarrà probabilmente sulle distribuzioni stable, fino a quando scadrà il supporto, per gli utenti desktop la scelta della Unstable o della Testing è più opportuna, specialmente a molti mesi dal rilascio.

La Testing è di solito la scelta migliore in quanto riduce al minimo la possibilità purtroppo non remota, di malfunzionamento in seguito ad un aggiornamento, tuttavia, se certi pacchetti che usiamo di solito, risultano pesantemente instabili, li ritroviamo stabili in versione precedente, sulla stable (se c'erano), instabilli nella Unstable mentre non li troviamo affatto nella Testing fino alla successiva (eventuale) stabilizzazione.

Per esempio allo stato attuale manca Compiz , presente invece nella stable e nella unstable, e se si pensa che Unity è implementata come estensione di Compiz, e Ubuntu è Debian based, c'è parecchio materiale su cui riflettere.

 

 Contrib e non-free

A fronte della decisione di installare una qualsiasi versione, dovrete fare i conti con una ulteriore piccola differenziazione, a seconda che vogliate essere : dei puristi, dei puristi con contributi, o dei normali utilizzatori senza alcun fine politico.

Infatti per ogni versione sono presenti tre repositories :
  1. main,  che contiene solo software Debian, GNU puro e pulito.
  2. contrib, che contiene altri software in generale comunque libero.
  3. non-free, che contiene il software closed e i firmware che ci fanno funzionare tutto.
A tempo debito, durante l'installazione procederemo alla scelta della distribuzione e all'inserimento di questi repositories.

Il mio personale consiglio è quello di inserirli tutti e tre, perché questo (purtroppo) è l'unico modo di essere certi di avere a disposizione il massimo supporto hardware.

I mille modi per installare Debian

Vi sono una moltitudine di modi in cui debian si presenta, e altrettante modalità di installazione, tutte piuttosto incomprensibili per chi non è un esperto del settore.

Se poi cercate di installare da chiavetta USB, potreste trovare tanti manuali, tutti diversi e tutti obsoleti, da sentire quella irrefrenabile voglia di prendere a martellate il computer.

La struttura basilare della distribuzione è un insieme di files che sta su un CD con il contenuto di qualche decina di megabytes.

Si parte da lì e si arriva al set completo di DVD in versione estesa con contenuti speciali, da fare invidia al Signore degli Anelli.

Naturalmente se volete i DVD completi della Stable o della Testing (che rilascia un branch settimanale), dovete usare il bittorrent o altri strumenti perversi ma alla fine vi mancherà comunque qualcosa.

Diversamente dovete disporre della rete (che comunque vi servirà sempre) e qui state attenti che non tutte le schede Wireless, hanno pieno supporto in fase di installazione, perché mancano i drivers closed, mentre se avete un pezzetto di cavo di rete e una porta fissa, non ci dovrebbero proprio essere problemi.

La versione per installare dalla rete, che è la più comune, si chiama netinst e sta sul più classico dei CD.

Il CD e l'installazione

Oggi e presumibilmente per i prossimi sei mesi, il CD di installazione di Debian è Squeeze, che è arrivata alla sesta sub-release.

Se state facendo una installazione che dovete condividere con Windows o altri sistemi operativi (quali non lo so), vi consiglio di leggere il mio precedente post dal titolo "partizionare il disco" e seguirne le linee guida generali.

Dopo avere inserito il CD ed eseguito il reboot otterrete questo :



Varie strade

A questo punto, se state installando la stable corrente, dovete semplicemente scegliere quale ambiente installare.

Per installare GNOME che è lo standard per Debian, basta usare un installatore o Install o Graphical Install.

Se volete invece installare XFCE o KDE potete scegliere Advanced options, e quindi Alternative Desktop Environment.

Se scegliete di installare una distribuzione diversa dall'attuale cioè la Unstable (Sid) o la Testing ( attualmente Wheezy) , potete anche scegliere una differente strada che è quella dell'installazione minimale, per poi aggiornare alla giusta distribuzione e solo alla fine aggiungere il rimanente software.

Il modo più semplice è sicuramente il primo però installa tanti pacchetti obsoleti che richiedono rimozione (automatica ma sempre rimozione) ed è sicuramente la strada più lunga.

Il metodo dell'installazione minimale è più immediato e dinamico e vi permette anche di personalizzarla ma non è così facile perché non è automatico. In questo secondo caso basta proseguire col Install normale o grafico, ci preoccuperemo in seguito di aggirare l'installazione del desktop.

In ogni caso, scegliendo Install, partirà il sistema originale di installazione di Debian in formato testo ed il preferito dai sistemisti mentre noi che facciamo gli screenshots possiamo concederci quello grafico, che è praticamente identico anche se più appariscente.

Queste sono immagini che ho preso da una serie di screenshots su vbox, ma la stessa cosa l'ho fatta ovviamente sul PC vero.

1 - Linguaggi e Localizzazioni




Debian chiede attraverso una serie di schermate, quattro cose diverse :

- La lingua di installazione
- La location
- Il charset
- La tastiera

La prima è la lingua di installazione, che sarà anche la lingua di default del sistema e potete scegliere quella che volete : di solito italiano o per i puristi inglese (i vari vocabolari li potete poi installare a parte).

La location invece è importante, perché è quella che determina i locales e quindi anche la timezone che deve essere giusta, per evitare problemi di sincronizzazione.

L'Italia, se siete in questo paese, si trova per ora in Europe, poco sotto Holy See ....


La prossima schermata è "Configure locales" ma si riferisce al charset. Linux non usa gli ISO8859 ma l'unicode UTF8, quindi se indicate United States, avete tutti i caratteri per le lingue occidentali, compresi quelli latini.

Debian dovrebbe scegliere comunque da sola quelli giusti.

Per quanto riguarda la quarta e ultima domanda di questa prima fase, cioè la keyboard, dovreste mettere il modello che avete, io di solito la imposto come "American" poi in seguito ci aggiungo i dead keys.

2 - Rete e varie

Qui siamo alla configurazione di rete. Se avete una sola scheda l'installazione andrà su quella scheda, se ne avete due o più vi sarà chiesto quale usare.

Se usate una scheda wired, partirà la ricerca del dhcp in automatico, se invece avete una wireless che per puro caso funziona, dovete specificare sia l'SSID oltre che la password.

Poi c'è l'hostname. L'hostname è il nome di riferimento del computer ed è importante dargli un nome caratteristico sulla rete di cui fa parte, se la rete è locale è il nome del computer.

Per quanto riguarda il domain, se non sapete esattamente cosa state facendo non mettete niente : se inventate un dominio a caso, potreste avere dei problemi col DNS.

In seguito viene chiesta la password di root, da ripetere due volte, poi il nome dell'utente alternativo completo (da cui il sistema estrapolerà lo username) e quindi le password.

Ora ... ho visto molta gente scrivere password di root complicatissime tipo Xtyr33GGHHqwes78rw e poi loggarsi come giulio con password giulio ... NOOOOO !!! Non si fa, ok ?

Perché poi siccome usiamo il sudo per poter installare programmi, giulio può diventare tranquillamente root, tant'è che sui server non si installa praticamente mai il sudo e le installazioni sono fatte da root con ssh o in locale.

3 - Il Disco

Se siete arrivati qui ci sono buone possibilità che abbiate letto anche i paragrafi precedenti e di conseguenza il mio precedente post : "partizionare il disco" che casualmente parla proprio di quello che dovremmo fare ora, cioè l'operazione più pericolosa e complessa.

Il guaio di Debian è che non fa tutto da sola, a meno che non vogliate usare l'intero disco ; per fare installazioni differenti, dovete sapere esattamente quello che state facendo e usare il partizionamento manuale. Per questo motivo come detto nel post citato, la cosa migliore è usare uno strumento di partizionamento diverso come quello fornito da Windows 7.

Un aspetto micidiale di Debian è che se poi gli lasciate partizionare il disco per conto suo non fa quello che pensate che dovrebbe fare, per esempio il disco di Squeeze nel 2012 non formatta etx4 ma ext3 ... :o , mentre a mano potete fare quello che volete.

Comunque potete iniziare formattando la partizione di sistema, cioè quella montata su / e se avete seguito il consiglio della home separata, stare particolarmente attenti a non formattare la home se ci avete già messo dati, o altrimenti formattarla per prepararla la prima volta.




Comunque per nostra fortuna Debian indicherà molto chiaramente una F dove farà la formattazione:


Come File System consiglio di usare ovviamente ext4. Questa schermata è puramente indicativa e riferita a vbox, voi dovreste vedere i vostri dischi e le vostre partizioni. Attenzione perché la swap sarà sempre formattata in automatico dal sistema e ciò è cosa buona, perché contiene solo immagini di vecchie pagine di memoria ormai dimenticate.


4 - Il Mirror

Il mirror di Debian è il posto da cui scaricherete tutto quello che vi serve da adesso in poi, quindi è importante mettere un mirror vicino e veloce.

Nel mio caso e con la mia connessione Internet, i mirror più veloci risultano casualmente quelli esteri allo Stato Italiano, roba tipo tedesca, svizzera, austriaca, francese, spagnola eccetera.

Il mirror potrebbe essere cambiato in un secondo tempo, tramite modifica del file sources, ma ne parleremo in seguito.

Aggiungo qui la richiesta sul Package Survey. È una statistica sui pacchetti più usati. L'innocenza di Debian si vede anche nel fatto che per Default vi presenta un No.

5 - Cosa Installare

Eccoci al domandone, cosa installiamo ?

Per default vi vengono proposte tre voci :

- Laptop, se state installando un laptop.
- Standard System Utilities
- Graphical desktop environment




Qui siamo al famoso bivio, possiamo scegliere di procedere in modalità testo rimuovendo Graphical desktop environment, per l'installazione minimale prima dell'aggiornamento, o lasciare Graphical desktop environment e caricare la vecchia versione completa per poi rimpiazzarla.

Nel primo caso decideremo in seguito, nel secondo caso se avete usato il default, avrete Gnome, se avete scelto un desktop alternativo, avrete il vostro Kde o Xfce.

Una cosa importante.

Si narra dall'alba dei tempi che si possa cambiare desktop come si cambiano i calzini.

Ecco ... non è proprio così.

Se installate KDE su una installazione di Gnome, potreste trovare i menù parecchio incasinati e rimuovere completamente Gnome potrebbe non essere semplice come si pensa.

In questo, consiglio sempre un atteggiamento minimalista, perché aggiungere software è un attimo, toglierlo invece può essere più problematico.

Fatta la vostra scelta, potete attendere tranquillamente il termine dell'installazione, sorseggiando del te al bergamotto o succhiando radici di rabarbaro.


Alla fine il disco sarà espulso e il sistema vi richiederà di ripartire, la vostra installazione potrebbe essere quasi conclusa ... o soltanto all'inizio.
 

Da Stable a ...

Sudando

Alla ripartenza della macchina ora dovreste loggarvi come root.

C'è una grande differenza tra Debian e la maggior parte delle distribuzioni commerciali : l'utente root è abilitato e può loggarsi (ma solo in modalità testo come al solito) mentre l'utente che avete inserito non è nei sudoers.

Se avete scelto una installazione minimale, avete il vostro prompt e probabilmente dovrete installare esplicitamente il sudo con :
apt-get install sudo.
Se ne avete scelto uno con il desktop grafico, alla ripartenza siete in modalità grafica che non ammette login come root.

Con una combinazione di tasti tipo Ctrl-Alt-F2, otterrete comunque presto la login di testo e quindi potrete entrare come root.

Se non riuscite ad ottenere la login di testo, entrate col vostro utente in modalità grafica e date su, poi la password di root.

Se non riuscite ancora, l'unica speranza che vi rimane è un viaggio a Hogwards.

Appena ottenuta una login di root, inserite poi subito nei sudoers il vostro utente con il comando :

usermod -a <utente> --groups sudo 

Si cambia

Ora che abbiamo il prompt, se vogliamo una stable è già quasi tutto fatto perché dobbiamo solo aggiungere i contrib, i non-free,  e il software aggiuntivo.

Se vogliamo qualcosa di diverso, è questo il momento di fare le giuste richieste.

Tali richieste possono essere fatte da root, modificando il file /etc/apt/sources.list che è quello dove sono contenute le fonti. Consiglio prima di tutto di entrare in single user mode (abbattendo così eventuali servizi), lo si può fare con :

init 1

e poi digitando la password di root ovviamente.

Bene, ora per passare per esempio da Squeeze a Wheezy editiamo il file con :

vi /etc/apt/sources.list

E troviamo l'elenco dei repositories abilitati che sono letti dal sistema di packaging di Debian, e in particolare da apt-get, il famoso comando che ha i poteri della supermucca.


Modifichiamo il file in questo modo :

#

# deb cdrom:[Debian GNU/Linux 6.0.5 _Squeeze_ - Official amd64 NETINST Binary-1 20120512-20:40]/ squeeze main

#deb cdrom:[Debian GNU/Linux 6.0.5 _Squeeze_ - Official amd64 NETINST Binary-1 20120512-20:40]/ squeeze main

deb http://<mirror>/ wheezy main contrib non-free
deb-src http://<mirror>/ wheezy main contrib non-free

deb http://security.debian.org/ wheezy/updates main contrib non-free
deb-src http://security.debian.org/ wheezy/updates main contrib non-free
# squeeze-updates, previously known as 'volatile'
#deb http://mirror.switch.ch/ftp/mirror/debian/ squeeze-updates main
#deb-src http://mirror.switch.ch/ftp/mirror/debian/ squeeze-updates main

Vediamo quali sono le modifiche indicate in neretto.

Per prima cosa lasciate solo security.debian.org e il mirror che abbiamo scelto e che troverete già lì.

Le altre righe si commentano col #.

La parola squeeze diventa wheezy.

A tutte queste righe si aggiunge contrib e non-free che implementano gli extra compresi i pacchetti non free, come i famosi drivers e firmware closed source che aiutano molto.

Finito l'editing, diamo prima l'update :

apt-get update

e poi la dist-upgrade

apt-get dist-upgrade

Che occuperà il computer per molto, molto tempo ...

Alla fine dell'installazione, prima di riavviare, consiglio il comando :

apt-get autoremove

che ripulirà eventuali vecchi pacchetti non più in uso.

riavviando entreremo in Wheeze col nuovo ambiente e il nuovo kernel così saremo pronti ad gli ulteriori pacchetti che ci servono.

Se durante la fase di installazione vi sono fatte domande inquietanti, non preoccupatevi molto e siate propositivi, in fondo state installando qualcosa da zero e non potete fare troppi danni a ciò che ancora non c'è.

Aggiungere l'ambiente grafico

Se avete già installato l'ambiente grafico la vostra macchina è quasi pronta, se invece avete optato per una installazione minimale, è arrivato il momento di aggiungerlo ora (sempre che lo vogliate).

In questo caso potete usare i task :
 
apt-get install task-gnome-desktop

per Gnome, oppure

apt-get install task-kde-desktop

per Kde, oppure

apt-get install task-xfce-desktop

per Xfce, oppure

apt-get install task-lxde-desktop

per Lxde.

Questi installeranno tutto quello che serve per aggiornare il dekstop all'ambiente che preferiamo.

In questa fase possiamo poi installare un sacco di altre cose con comandi tipo :

apt-get install flashplugin-nonfree 

che per esempio si scarica flash e lo installa nei browser, poi io raccomando per i felici possessori di macchine multicore ( come I3, I5, I7 ) dotate di un feroce sistema di risparmio energetico il daemon indispensabile cpufreqd :

apt-get cpufreqd

giusto per evitare che la macchina (originariamente progettata per Windows che integra questa gestione), in condizioni di stress si spenga continuamente o prenda fuoco.

E poi tante altre cose che dipendono da quello che vogliamo ottenere e che ci serve.

Debian Multimedia (Opzionale)

Linux è sicuramente allo stato attuale una delle piattaforme più complete per la riproduzione di files multimediali di ogni genere. Ciò è dovuto in gran parte al software FFMPEG che con le sue librerie libavcodec, si è nel tempo affermato come un backend essenziale per questo sistema operativo.

Il famoso VLC è strettamente connesso col lavoro eseguito su ffmpeg, e installando il progetto ffdshow, su Windows si trasformano Media Player e Media Center in una sorta di VLC (leggermente più pesanti ma a mio parere sicuramente meglio integrati e ingegnerizzati).

Debian installa gran parte delle librerie necessarie a tale codifica ma per diverse questioni, comprese quelle brevettuali, certi codec come FFAC e certi software che li usano come il mitico Avidemux,  non sono presenti sui repositories di Debian o se sono presenti sono compilati con appositi flags che escludono alcune funzionalità.

C'è un repository a parte che è non ufficiale ma quasi e che si trova su questo dominio

Attenzione, perché per installare questi pacchetti dobbiamo operare una piccola security breach, cioè installare una chiave aggiuntiva che non è Debian, se la cosa vi da fastidio non fatelo.

Un procedimento ve lo descrivo in linea di comando ma lo potete fare più semplicemente con il Package Manager (Synaptic) :

Editiamo il solito file /etc/apt/sources.lst e aggiungiamo (con synaptic, aggiungendo il primo si aggiunge anche il secondo) :

deb http://www.deb-multimedia.org wheezy main non-free
deb-src http://www.deb-multimedia.org wheezy main non-free

Poi diamo un update :
apt-get update
Dovremmo ricevere un errore riguardante un problema di sicurezza e quindi procedere con l'installazione di un pacchetto contenente le nuove chiavi :
apt-get install deb-multimedia-keyring
e qui riceveremo l'informazione che il pacchetto non è autenticato, perché infatti stiamo scaricandone l'autenticazione, confermiamo quindi l'installazione.

A questo punto avremo installato la nuova chiave di deb multimedia e potremo installare anche i pacchetti multimediali, consiglio di dare  :
apt-get update
apt-get upgrade
per aggiustare eventuali sospesi. 

Drivers proprietari

In Linux, tra drivers e librerie aggiunte ci dovrebbe già essere quasi tutto quello che serve, per far funzionare il vostro hardware.

Il problema è nel termine quasi che nella maggioranza dei casi significa, che esiste un driver proprietario che risolve il problema e in poche eventualità che invece si va verso una strada senza uscita (di solito comunque per cose poco importanti, tipo particolari modelli di telecamera e simili).

Prima di quella stupenda invenzione chiamata dkms, i drivers proprietari erano una vera e propria pena, perché richiedevano una compilazione ad ogni sostituzione del kernel (che avviene molto spesso). Ricordo a questo proposito che con la mia vecchia scheda NVidia tanti anni fa, feci uno scriptino lanciato in rc.local, il quale dava uname -a ,  confrontava la stringa e se era diversa da quella memorizzata in un file ricompilava il driver, anticipando così i tempi.

Comunque, lasciamo perdere i ricordi, passiamo invece all'oggi dove distribuzioni nate per semplificare la vita all'utente, come Ubuntu, hanno appositi tools che fanno la scansione dell'hardware e verificano la presenza di drivers proprietari, proponendone l'installazione.

Ovviamente su Debian ve la dovete cavare un po` di più per conto vostro.

Facciamo un esempio concreto : dopo la nuova installazione mi sono accorto di non avere più il Wi-Fi e non è una cosa simpatica, in questo caso come si procede ?

Se usiamo l'ambiente grafico ci sono vari tools, come kinfocenter o hardinfo.

Per i cultore della linea di comando, si può fare tutto più semplicemente con lspci, o lsusb.

Con un lspci ottengo quindi un lungo elenco tra le cui righe leggo :

...
02:00.0 Network controller: Broadcom Corporation BCM4313 802.11b/g/n Wireless LAN Controller (rev 01)
...

che con buone probabilità dovrebbe essere quello che cerco, è un BCM4313 della Broadcom.
Quindi con synaptic (Package Manager),  cerco  "BCM4313" e trovo varie voci tra le quali :

broadcom-sta-dkms

Una volta installato il pacchetto e riavviato (ma solo per scrupolo) il Wi-Fi è tornato dal suo lungo viaggio nell'ignoto e funziona benissimo.

Conclusioni

Comprendo che per chi non è abituato alle acrobazie sulla linea di comando, l'installazione di Debian possa sembrare un non-sense, ci si potrebbe chiedere perché non ripiegare comunque su cose già fatte da altri : in fondo per lavorare è meglio non perdere tempo.

Vero ! Ma si sa come fa a finire, inizi con Slackware, poi passi a Fedora e alla fine ti ritrovi a smanettare disperatamente su Ubuntu-Unity, cercando di dare un senso alternativo a ciò che invece è evidente.

Per lo meno Debian ha una certa "etica" e non ha nulla da farsi perdonare e ciò è abbastanza.
 Se proprio dovessi scegliere oggi qualcosa di alternativo a Debian, l'unica scelta sarebbe quella di LMDE che è sempre Debian, è apprezzata dalla comunità, è costantemente stabile e soprattutto costantemente usabile da versione a versione, cosa che oggi non è da tutti.

Vedremo quali possibilità e quali convergenze ci saranno in futuro.


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