martedì 3 luglio 2012

Il buio oltre la siepe


Chiosa di O'Toole alla legge di Murphy : Murphy era un ottimista.

 

Storia

40 anni fa nacquero i primi sistemi operativi commerciali, da quel famoso gruppetto di eroi che orbitavano attorno al MIT, con i primi risvolti speculativi (Unix) che portarono poi ai primi scismi ideologici (GNU).

Erano tempi diversi in cui gli uomini erano uomini e programmatori hacker. I primi con la naturale tendenza a vivere in un loro ambiente limitato in cui facevano rigorose domande e ottenevano rigorose risposte, i secondi capaci di capire il funzionamento della macchina fino all'ultimo transistor e assolutamente impermeabili ai concetti di semplicità e utilizzabilità della stessa.

L'atteggiamento non era dettato ovviamente dall'originalità dei soggetti in questione (sebbene in sostanza lo fossero) ma dalle scarse capacità delle macchine dell'epoca. Non è che un PDP 8 si potesse programmare in qualcosa di diverso dall'Assembler e il fatto che il PDP 11 si potesse programmare in C, era perché nel frattempo avevano inventato il C.

Pensate però che la nascita del primo computer utilizzabile dal pubblico, era stata più o meno parallela alla nascita del C e del moderno Unix, riscritto nel 1971 per opera di Dennis Ritchie e Ken Thompson nei laboratori Bell.

Il primo computer grafico con tanto di Desktop e mouse fu infatti inventato da Xerox, ed era una orribile scatola col monitor messo di traverso e chiamato Xerox Alto terminato nel 1973 (10 anni prima di Lisa) e che per motivi di costo e di business target, fu accantonato in malo modo da questa azienda.



Poi arrivò il falco, cioè il compianto Jobs che dopo essere riuscito a commercializzare in piccolo la sua prima mela, si comprò lo studio (allora il concetto di brevetto era molto più labile di oggi), e sfornò il Lisa, con la conseguente "finta guerra" con Gates e la diffusione del concetto di Personal Computer, che piano piano ci porta ai giorni nostri.

Strati di conoscenza

Nella mia vita, vi garantisco di non avere mai pensato, nemmeno per un momento che Esc-Shift-A fosse il miglior modo per portare il cursore alla fine di una riga di testo, almeno dopo l'invenzione del tasto "End".

La razza di quelli che asserivano che VI in fondo era il miglior editor mai creato e che si ostinavano ad usarlo in una finestra grafica di Windows, sta naturalmente estinguendosi, però a costo di sembrare obsoleto continuo a pensare che far partire la moderna scienza informatica dall'insegnamento nelle scuole dell'utilizzo di Facebook, sia quantomeno un tantino esagerato.

Nella mia personale visione che stranamente coincide quasi sempre con quello che poi si rivela essere il pensiero di Linus Torvalds, esistono vari strati di apprendimento e vari livelli di accesso ad una qualsiasi macchina.

Prendiamo uno strumento come Linux Ubuntu per esempio. Si installa in un attimo, diciamo che nella maggior parte dei casi funziona subito e mette a disposizione una interfaccia semplice all'utente.

Non occorre avere 10 anni di esperienza come firmwarista per usarlo, non ci sono schede perforate e per certe scelte è molto più semplice della maggior parte di molti altri sistemi.

Quindi l'utente normale è contento e l'utente avanzato ? Quello che usa il computer per gli esperimenti più truci ? Il programmatore sperimentale acrobatico ? Sono contenti anche loro perché possono accedere alla macchina in lungo e in largo, scavare nei bit del sistema operativo, modificare il kernel e tante altre belle "cose".

Con Windows le "cose" sono più limitate ma non sono molto diverse, il livello di accesso all'informazione è molto profondo (anche se non sembra). Giusto a titolo di esempio, il progetto FFDShow,  prende tutta l'infrastruttura multimediale di Linux che è una delle più complete in assoluto e la proietta in Media Player e Media Center , permettendo la riproduzione di qualsiasi formato audio e video, sotto brevetto e non.

Ovviamente non mi riferisco alle inutili complicazioni e al tentativo ad ogni costo di allontanarsi dagli standard commerciali che ha sempre caratterizzato la diffusione di questo sistema operativo, né al fatto che alla fine chiunque lo utilizzi abbia sempre l'impressione più o meno giustificata di poter perdere qualsiasi cosa in qualsiasi istante.

Diverso è il discorso di MAC. MAC è una scatola chiusa piena di software che una volta era aperto.

Se cercate di vedere un video in formato diverso da quello generato da QTime, dovete usare software "malvagi" come il VLC che fino a due anni fa su questa piattaforma non era nemmeno accelerato, farete piangere il ritratto di Steve che tenete sopra il letto e probabilmente in cambio dovrete pure perire un giorno tra le fiamme dell'inferno.

Idiosincrasie

Leggo in questi giorni che il browser Chrome di Google è stato portato su iOS ma ha dovuto rinunciare al suo motore javascript (che è uno dei pregi di Chrome) perché la Apple "vieta di installare propri interpreti".

Leggo che alcuni brevetti hanno impedito a Samsung di commercializzare alcuni dei loro dispositivi in vari paesi, perché troppo simili esteticamente a quelli di Apple, che montano un sistema operativo diverso di una azienda diversa con caratteristiche differenti.

Leggo che Apple, ha dovuto versare diversi milioni di dollari per il nome iPAD che casualmente era già stato usato da altri.

Leggo anche che si scriverà i suoi servizi di Mappe e navigazione, per non avere a che fare con il suo pseudo concorrente Google.

A mano a mano che leggo mi viene in mente quanto codice di origine aperta BSD condivide con Linux, mi chiedo perché OSX  usi lo standard Posix e software compatibile con X e quanto Apple stessa debba a quella X, visto ciò che appena citato nella storia o perché il motore WebKit sia una rielaborazione del motore di Konqueror.

E poi leggo di Facebook che dopo avere invaso il mondo con quintalate di pubblicità virale fa il bello e il cattivo tempo tra urla e schiamazzi di utenti che si lamentano perché : "Internet ha un nuovo font".

E poi ci sono gli "amici" di Google con i quali ogni giorno combatto per mantenere un minimo di vita privata, che progettano un futuro dove tutti indosseranno i Goggles, almeno in fase temporanea prima dello sviluppo definitivo della tecnologia Borg.

Piano piano avanzano, con i nuovi standard come HTML5 che permetterà a chiunque di accedere al vostro computer in modo completamente nuovo, o i non standard, il cloud e i servizi forzati, DropBox che si trasforma in social network e Google che fornisce il Disk Storage, o Linkedin che diventa come Facebook e Facebook che inserisce le Question/Answer eccetera.

Insomma alla fine mi chiedo ... ma che sta succedendo ? Dove è la vecchia ideologia della birretta e del panino di gomma di fronte ai terminali a fosfori verdi ? OK ! Sto esagerando ma tutta sta gente,  che cosa fa per il progresso di quella scienza che li ha portati ad essere quelli che sono e a quale costo soprattutto ?

Gli ultimi pinguini di atlantide

Il problema è che mentre leggo tutto questo, lo faccio da un sistema Linux e più guardo cosa è diventato Linux negli ultimi anni, più mi sento come uno degli ultimi abitanti di atlantide.

È come se l'intero sistema dell'open source e del free software, fosse concettualmente sprofondato con tutto il resto, sia a causa delle guerre intestine che per gli attacchi del mercato, che  per le nuvole di tempesta che continuavano ad approntarsi all'orizzonte, fino ad aspettare la grande nuvola che si è ingoiata tutto, come il nulla della Storia Infinita.

Su Linux si può certo ancora scegliere.
 
Posso scegliere se usare Unity cioè la nuova interfaccia di Ubuntu che ha l'indiscutibile pregio di unificare il mobile, al desktop, nel senso che trasforma il vostro computer in un grosso telefono che non telefona.

Sennò c'è KDE che è un enorme calderone di pseudo-innovazione che dopo avere intrapreso la nuova strada della versione 4, ha fatto seguire una serie di ben 8 release considerate stabili con bug storici, tipo errori allo startup messaggi inutili, configurazioni campate in aria, crash grafici, e arricchendosi sempre di più di tecnologie invasive e inutili come Nepomuk, osteggiate dagli stessi progettisti.

Mi sovviene che il motivo per cui non si siano lasciati drogare dalla teoria della grande unificazione delle interfacce e che abbiano mantenuto differenti layout per le varie tipologie di macchine (come casualmente ha fatto anche Apple), potrebbe essere dovuto al fatto (per ora fortuito) che non c'era posto per nuove alluncinazioni.

Poi si può scegliere Gnome Shell. Ora .... che dire di Gnome Shell ? Innanzi tutto che è un progetto che subito è stato accolto con eccezionale fervore dalla comunità, tanto che lo stesso Torvalds l'ha definito "unholy mess".

Un giudizio sicuramente affrettato, dovuto certamente all'impatto iniziale di chi abituato a lavorare comodamente scopre di non poterlo più fare e inizia a cercare scripts ed extensions ma sempre con quell'amaro in bocca, tipico di chi ha dovuto ingoiare un rospo.

Eppure abbiamo passato i primi anni del nuovo millennio, con degli ottimi prodotti, in primis fu KDE con le versioni 3.5 che era una interfaccia di tutto rispetto, programmazione ad oggetti, auto-documentazione, completa network transparency e coordinazione tra le varie applicazioni.

Poi le ultime versioni 2 di Gnome Panel che erano una vera potenza.

I componenti miglioravano il kernel 2.X di Linux era un mondo avanti rispetto al 2.4, Xorg era diventato eccezionale (e lo è tuttora).

Perché quindi questo coinvolgimento e sconvolgimento del mondo civile, questo affossamento definitivo ? Forse perché gli utenti erano stanchi delle solite interfacce e volevano qualcosa di completamente diverso ?

Può essere ! Ma vedendo le reazioni della vecchia utenza non si direbbe.

Altrimenti non avremmo interi eserciti di utenti osannanti a  Xfce che con tutti il rispetto che la comunità si merita, assomiglia alle interfacce che usavo nel 1996 e non ha nemmeno un editor del menu, senza usare alacarte e trascinarsi dietro mezzo gnomo. Anzi fino all'ultima versione non aveva nemmeno la network transparency in Thunder .

Se veramente piacessero queste mostruosità ai più, perché allo stato attuale la distribuzione più scaricata secondo Distrowatch, è Mint che è l'unica a proporre una interfaccia tradizionale tramite pesanti modifiche di Gnome Panel, Gnome Shell e Xfce ?

Vien da pensare che chi abbia preso queste decisioni, l'abbia fatto quindi sotto pressione di alcuni gruppi che ben poco avevano a che fare con Linux e con la sua filosofia.

Che siano stati le vittime o gli ideatori originali a dettare il percorso del green mile, non è particolarmente importante : ciò che è importante è il punto a cui siamo arrivati e cosa succederà quando anche la Microsoft, sputerà fuori il suo bel Windows 8 con interfaccia Metro convertendo di colpo a questa nuova filosofia l'80% dei restanti computer del mondo.

Il nuovo che è avanzato

Capisco che questo apparente lamento sembra essere inconcludente ma ci porta ad una semplice conclusione, di più di 140 caratteri ma comunque semplice e comprensibile.

La verità è che il futuro è già stato scritto e la risposta a qualsiasi vostro dubbio è sempre e comunque 42.

L'informatica è stata ri-progettata a misura di mercato, allo scopo di essere monoculturale e distribuita. Tendenzialmente scomparirà come scienza, perché ingloberà e sarà inglobata da qualsiasi attività umana e sociale.

In questo senso la visione più corretta e coerente è quella di Google, che vede nei suoi sogni un mondo a forma di browser e miliardi di esseri umani che vanno al cesso con gli occhialini della realtà aumentata per capire dove si trova la carta igienica.

In questo clima, non ha quindi alcun senso parlare di sistemi operativi, e di prodotti software, tutto è semplicemente migrato da uno stato di conoscenza e di evoluzione, ad uno stato di assatanato edonismo tecnologico.

Il Nerd è stato sostituito silenziosamente dal Geek, e le riviste di tecnologia non parlano di tecnologia ma di pettegolezzi informatici, come il colore dell'ultima cover dell'iPhone o il comodissimo telefono Samsung da 12 pollici che pare siano ormai argomenti fondamentali nei colloqui di più alto livello, perché questa è l'unica argomentazione che ci sia dato sostenere.

E visto che l'informatica come la conosciamo sparirà, c'è da chiedersi che fine farà l'informatico del futuro, perché a parte quei pochi fortunati che finiranno per lavorare per le grandi aziende, che di indotto producono ben poco e anzi tendono ad accentrare tutto nei propri centri di ricerca, a parte la migrazione in Asia a lavorare negli scantinati dove si gestisce oggi la vera tecnologia, non è che ci siano molti sbocchi.

Probabilmente la figura del nuovo informatico uscito dalla selezione naturale della specie nel mondo occidentale,  sarà quella del giovine allampanato e lampadato, espertissimo di prodotti consueti, di social media e di viral marketing, con in tasca un mobile device di marca qualsiasi che in forza dei suoi 19.400 contatti su Facebook gli permetterà di essere un social leader e persuader.

Quindi mi raccomando adattatevi e cercate di somigliargli il più possibile, perché se la teoria evolutiva si accorge che ci sono in giro anomalie, potrebbe non nutrire per voi alcuna pietà.

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